La via dell'antirazzismo

Ieri 21 marzo è stata una giornata densa di ricorrenze, tra le altre è stata anche la giornata internazionale contro le discriminazioni razziali. In molte città d'Italia ci sono state manifestazioni, dibattiti, incontri. Anche io ho partecipato a quella della mia città. Sinceramente, l'organizzazione lasciava un po' a desiderare e la piazza non era di certo affollata, tuttavia c'è stato un pensiero che mi ha molto colpito nella sua semplicità e voglio condividerlo con voi. Il racconto è di un giovane africano, presidente di un'associazione locale:

<< Ho chiesto a un bambino: "Se mi incontri da solo per strada, tu cosa fai?"
Lui molto sinceramente ha detto: "Scappo"
"E se invece incontrassi Seedorf o Balotelli?"
"Andrei a chiedergli un autografo!"
"E perchè? Loro non sono più neri di me (semmai più ricchi, quello sì)."
"E ma perchè loro... li conosco!" >>

Raramente i bambini sbagliano un colpo, se li ascoltiamo con attenzione sanno darci lezioni davvero grandi. La strada giusta per combattere il pregiudizio e il razzismo è la conoscenza reciproca. Se non c'è conoscenza ci sono paura a diffidenza e da lì nasce il pregiudizio.

Occorre creare vere occasioni d'incontro per gli studenti, per le famiglie, per i cittadini. Incontri che permettano lo scambio e la conoscenza reciproca e diano la possibilità di scoprire le differenze ma ancora di più quello che abbiamo in comune. Questa è la vera via dell'antirazzismo.