giovedì 15 marzo 2012

Lo scaffale interculturale: Eccessi di culture

Vi segnalo qualche libro tra i tanti che ho letto e collezionato negli anni, sui temi dell'intercultura. Quello che vedete qui di fianco è il mio scaffale interculturale, che comprende parte dei miei libri "di lavoro", gli altri sono sparsi per casa. Vi segnalerò letture in base ai temi trattati, ma se avete richieste particolari, non esitate a chiedere!

Dopo le riflessioni sulla cultura, vi propongo un libricino agile (nella lettura e anche nel prezzo) che ho acquistato un po' per caso quando andavo all'università, per me è stato illuminante:

Eccessi di culture, di Marco Aime, Einaudi 2004, €10

Marco Aime è un antropologo e scrittore italiano, docente di antropologia culturale all'università di Genova. Questo libro è particolarmente efficace: concetti complessi come quello di cultura e identità sono affrontati in modo semplice ma mai banale. Un libro adatto a chiunque voglia avvicinarsi alla cultura dal punto di vista antropologico.

Cito alcuni dei miei passaggi preferiti, a parte il paragrafo riportato in copertina che già solo per quello secondo me varrebbe la pena di comprare il libro.


"È più facile pensare a linee nette che segnano confini precisi, frontiere che ci piace credere come naturali e pertanto difficili da cancellare. 'Le frontiere? -ha affermato il grande viaggiatore norvegese Thor Heyerdhal- Esistono eccome. Nei miei viaggi ne ho incontrate molte. E stanno tutte nella mente degli uomini" (pag.6)

"Le culture, dunque, non sono pietre. E neppure le pietre sono pericolose fino a quando vengono lasciate dove stanno: possono fare male se afferrate e scagliate contro qualcuno." (pag.135)

"Vorrei riportare un aneddoto narratomi da don Pietro Gallo, parroco di San Salvario, quartiere di Torino segnato da una forze presenza di immigrati. In una scuola materna del quartiere, frequentata da molti bambini maghrebini, le mestre hanno deciso un giorno di preparare il couscous. Hanno cercato la ricetta "originale" per cucinarlo secondo la tradizione. I bambini erano contenti. Poi una maestra ha chiesto a un piccolo marocchino: 
-Ti piace?-
- Sì-
-È come quello che fa la tua mamma?-
- Quello di mia mamma è più buono perchè mette uno strato di couscous, uno di tortellini, uno di couscous...-" (pag.135)

Buona lettura!

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