eccoci –in cronico ritardo- all’appuntamento con i diritti naturali dei bimbi, oggi insieme a piccolalory parliamo di DIRITTO AL DIALOGO.
insieme al dialogo voglio metterci la comunicazione, che a mio parere è qualcosa di più ampio. comunque il senso profondo non cambia… i bambini hanno il {sacrosanto} diritto a vivere in un ambiente favorevole al dialogo, con persone disposte a comunicare. a comunicare nel senso primario della parola, cioè ma METTERE IN COMUNE qualcosa, un avvenimento, una sensazione, un pezzettino della propria vita.
non voglio dilungarmi come l’altra volta, solo alcuni punti che desidero mettere nero su bianco non tanto per voi che magari leggerete questo post, ma soprattutto per me. perché credo che tra tutti, il diritto al dialogo sia il più importante e voglio ricordarmi di queste riflessioni negli anni, quando magari l’età (dei figli), la stanchezza (mia) e le situazioni ci indurranno verso la tentazione di lasciar perdere e chiuderci nel silenzio…
- i bambini hanno diritto al dialogo, i genitori hanno il fermo dovere di ASCOLTARE. la comunicazione è uno scambio reciproco, un momento in cui ciascuno mette del suo ed è disposto ad accogliere l’altro per come è. il dialogo senza l’ascolto non esiste. altrimenti basterebbe la televisione e sappiamo tutti che la televisione insegna a parlare (e il più delle volte male…) ma non certo a comunicare!
- la comunicazione si “insegna” ai propri figli giorno per giorno… ricordiamoci che domani i nostri figli sapranno ascoltare nella misura in cui sono stati ascoltati da piccoli; sapranno dialogare come hanno visto fare a mamma e papà!
- non si comunica solo con le parole, anzi… spesso i silenzi sono più carichi di significati di un lungo discorso. è che richiede molto più impegno e molta pazienza comprendere le parole non dette! uno sguardo, un atteggiamento, una porta sbattuta, una carezza ci dicono molto se siamo disposti ad “ascoltare”.
basta mi fermo qui con le riflessioni, passiamo al lato “pratico”! purtroppo non ho foto di noemi intenta ad esercitarsi nella fine arte del dialogo, in verità volevo girare un video ma non ho proprio avuto il tempo… dovrete accontentarvi della mia descrizione.
noemi ha 13 mesi, siamo veramente a un punto di svolta nell’evoluzione delle sue capacità comunicative!
in principio -e per lungo tempo- lei comunicava e noi cercavamo di interpretare i suoi pianti, versetti, sguardi e indici puntati non si sa dove. e spesso sbagliavamo, probabilmente!
poi col tempo noemi ha capito che come “interpreti” del bambinese eravamo delle mezze schiappe e allora ha pensato bene di cominciare a comprendere alcune parole, di associare una faccia, un luogo, un ricordo alle parole che sentiva più spesso.
ma ora, abbiamo fatto il grande passo! adesso i nostri piccoli dialoghi li abbiamo veramente. eh intendiamoci, non è che credo di avere una figlia-fenomeno, mica discorriamo di scienza o filosofia… dialoghiamo per le capacità di una bimba unenne e per quanto riguarda gli argomenti rimaniamo nei suoi “campi di interesse”: pappa, coccole, animali, membri della famiglia, vestiario e poco più!
ma la rivoluzione rispetto a un paio di mesi fa è che non ci limitiamo più a lanciare un messaggio e sperare che l’altro in qualche nonbendefinito modo lo interpreti, ora sappiamo bene cosa dire, come dirlo, che “parole” usare. come ho già detto la comunicazione non è fatta solo di parole e così i nostri dialoghi sono un misto, parole, versi, segni, risatine, strizzate d’occhi!
ora le chiedo una cosa e noemi risponde. lei indica o chiama qualcosa e io la capisco (ok, se vogliamo proprio trovare il pelo nell’uovo… lei mi capisce quasi sempre io sono un po’ più zuccona!)
ecco un assaggio del vocabolario noemico:
mmm = mucca
na = miao
eh eh eh = tipo colpetti di tosse = pecora
da = campana
mano destra alzata come per chiedere la parola = sì!
mano alzata più risatina = certo che sì!
braccio disteso in avanti che oscilla a destra e sinistra = no!
dito indice nella narice + SSSSS = silenzio
mama = qualsiasi essere animato (compresi cane&gatto)
gn(o)na = qualsiasi essere animato, ma la nonna si illude che chiami lei!
…e tante tante altre paroline che si aggiungono giorno dopo giorno!
alla prossima!
linda
Bene, hai fatto commuovere anche una rusticona come me! Il ricordo delle paroline in Claudiese ancora mi intenerisce: appi appi le scarpe, ottin lo yogurt, e via così...
RispondiEliminaGoditi ogni giorno, ogni istante: crescono così veloci!
E dopo non son meno capaci di suscitare amore, ma questi momenti di tenerissimi progressi sono irripetibili!
Ma quanto è bella la tua bimba??? sì sì, vogliamo il video!! Grazie per questo promemoria preziosissimo, ne condivido ogni virgola!
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