martedì 11 gennaio 2011

i diritti naturali di bimbi e bimbe: IL DIRITTO AL SELVAGGIO

{questo post partecipa all’iniziativa di piccolalory}

“IL DIRITTO AL SELVAGGIO: a costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi.”

lo dico subito: stavolta ho l’asso nella manica. farò invidia a tutti quelli che abitano in città. non ve la prendete, ok?

io abito in un piccolo paese che se ne sta tranquillamente adagiato sul fondo delle ridente (ok non esageriamo!) valtellina… se guardo dalla finestra vedo le montagne bianche, gialle o verdi a seconda della stagione.

già questo vi fa invidia? ops… allora lasciate leggere chi è un po’ meno debole di cuore, che non vi voglio avervi sulla coscienza ;-)

dicevo, dalla finestra vedo le montagne, le mie montagne. a mezza montagna, nascosti tra i boschi ci sono dei vecchi maggenghi, un tempo utilizzati per il pascolo del bestiame durante le “mezze stagioni”. oggi (forse perché… non ci sono più le mezze stagioni?!) sono sparite le mucche, sono rimaste le baite, i sentieri, i prati, le fontane, i boschi… e lì è rimasto un pezzettino del mio cuore.

ci passavo le estati (be’ ce le passo tuttora, a dire il vero) e probabilmente ce le passerà anche noemi.

non c’è la corrente elettrica, quindi niente tv, niente pc, una volta nemmeno il telefono (oggi anche i cellulari sono riusciti ad arrampicarsi fin lì, ma vabbè!) la luce viene dall’energia prodotta dal sole, ma basta qualche giorno di pioggia e… si deve ricorrere a torce e candele.

non c’è la lavatrice, quindi “la maglietta si mette anche domani, anche se è sporca!”

la strada è sterrata e il traffico relativamente scarso. i bambini possono gironzolare liberamente, quasi senza preoccupazione per macchine o moto. si possono fare passeggiate corte o lunghe, escursioni facili o impegnative secondo i gusti e le doti fisiche ;-)

ci sono le cavallette da catturare nei prati.

ci sono boschi da “esplorare”

ci sono alberi su cui arrampicarsi.

rami e fiori da raccogliere.

fontane dove giocare (con buona pace della nonna e del suo “non bagnarti che ti ammali”)

c’è il buio, il buio pesto che altrove non è così scontato “vedere”.

ci sono le stelle.

e poi c’è il prato, la coperta e le stelle cadenti da non perdere.

lì succedono anche dei miracoli: le porte sono sempre aperte, la caffettiera sempre sul fornello pronta per gli ospiti. il tempo è più rilassato, dilatato.

i bambini si rincorrono, giocano, costruiscono fionde, gridano, ridono, litigano. e se tirano alla palla un po’ più in là… poi devono correre a perdifiato se non vogliono che sia persa per sempre!

gli adulti giocano a carte, chiacchierano, si godono il sole, invitano amici, mangiano e bevono ;-)

tutte queste cose le ho vissute da bambina e mi sono rimaste dentro (si nota?!) mi auguro che anche per mia figlia sia lo stesso.

image la strada

image  le baite

image  tramonto

image  il panorama (sulla sinistra si intravvede il lago di como)

FONTE IMMAGINI: le foto sono tratte dal gruppo “osiccio” su facebbok

parliamoci chiaro, i nostri nonni che passavano qui l’estate tanti anni fa non ne erano così contenti e sicuramente non avevano le comodità che abbiamo noi oggi. le baite che negli anni sono state ristrutturate oggi hanno l’acqua calda corrente, il bagno, la doccia… non sono così ingenua da pensare che passare qualche settimana di vacanza lì oggi sia come fare un viaggio indietro nel tempo, ma sicuramente è una delle esperienze più selvagge che posso garantire a mia figlia!

non ho detto il nome di questa località perché in realtà non è importante: qui ogni paese ha il suo maggengo che ovviamente è di gran lunga più bello di tutti gli altri,  è questione di feeling, di ricordi e di emozioni.

cliccate qui se volete leggere un bel racconto, in parole ed immagini, di una gita da queste parti.

in ogni caso possiamo lasciare che i nostri bimbi liberino il selvaggio che è in loro (scommetto che non faranno fatica) anche a casa, come sempre con buona pace della nostra idea di casa ordinata e pulita… ecco la mia selvaggissima figlia mentre sbrana una banana!

p.s. ovviamente se volete venire a trovarci… sarete i benvenuti!

alla prossima puntata,

linda

10 commenti:

  1. Ma quanto è bella?? E come si impegna, la piccola selvaggia!!
    Dimmi che d'estate ci sono ancora le lucciole, sulle tue montagne... e puoi iniziare a mettere sul fuoco la caffettiera :-)))!!

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  2. si si ..ti veniamo a trovare..splendido!!!

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  3. le lucciole ce l'ho io...eppure sono al mare..ma ci sono ancora qui!!!

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  4. @anna: non abbondano come una volta ma quest'estate io ne ho viste, ti dirò di più, l'anno scorso ne ho viste -dopo anni che non ne vedevo- alcune anche qui, "in pianura"... allora vi aspetto, ci conto ;-)

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  5. @sly: allora il caffè lo metto su anche per te!

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  6. :D)))))))))))))) (povera banana!)
    le stelle in montagna. le ho viste da un rifugio, tanti anni fa...le ricordo ancora!
    grazie di essere passata da me, Silvia

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  7. @grazie per aver ricambiato la visita! dal tuo blog passo spesso e apprezzo i tuoi post, anche se non riesco sempre a commentare!

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  8. Ma quanto è bella Noemi???....una selvaggia bellissima....
    Ho moltissimi ricordi anche io delle estati passate in montagna tra i rifugi in tenda...
    Le lucciole,le stellate incredibili, il brusio delle montagne, il buoio pesto della sera e il senso di pace che si respira...
    Grazie Linda, perchè leggendo le tue parole mi hai riportato indietro negli anni...

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  9. E' un bellissimo post...dall'inizio alla fine...
    Dall'inizio perchè leggendo mi rispecchio moltissimo nelle tue bellissime parole: anch'io abito in montagna e vedo dalla finestra le montagne cambiare colore a seconda della stagione...In più a due passi da casa c'è un bel bosco tutto da esplorare...
    Alla fine perchè la tua splendida bambina è davvero tenerissima!!COMPLIMENTI
    Ciao Linda!
    A presto
    Sara

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  10. Ma quanto è carina la tua piccola tutta spaciugosa di banana! Che bel post Linda, ti capisco bene. Non son cresciuta in montagna, ma anche nel mio piccolo paese la vita era così tranquilla e io e mio fratello avevamo tanta campagna intorno per divertirci. Poi con nonna andavo negli orti degli amici vicini e mangiavo le verdure appena colte. Ora purtroppo stanno cementificando tutto ;_;
    Come te anche il mio ragazzo è valtellinese e mi ha fatto vedere quanto son meravigliose le vostre montagne, un luogo incantato dove si possono ancora ammirare le stelle.
    un bacione
    Giuliedda

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lunga è la foglia, stretta è la via...
dite la vostra, che ho detto la mia!