martedì 12 aprile 2011

scuola: pensieri disordinati, in ordine sparso

imagequesto post partecipa all’iniziativa “blogging su scuola italiana”, anche se è un tantino fuori tema perché non parlerò della scuola italiana. ma della scuola che ho nella mia testa.
alcune volte ho visto alcuni aspetti di questa scuola ideale nella vita reale, altre volte invece le due cose sono universi paralleli, che non si sfiorano nemmeno.
 

- la scuola mette il bambino, con la sua storia, i suoi bisogni e suoi punti deboli e quelli di forza, al centro dell’azione educativa.
- la scuola non trasmette conoscenze, ma educa le persone. per questo prima che di insegnanti ha bisogno di educatori.
- la scuola fa ogni giorno discriminazioni positive tra gli alunni, affinché tutti abbiano pari opportunità di apprendimento.
- la scuola non giudica le differenze, non le etichetta, non cerca di eliminarle ma le accoglie come ricchezza e si lascia interrogare da esse.
- la scuola stimola i diversi tipi di intelligenza, senza preferirne uno rispetto agli altri.
- la scuola non è un luogo fisico ma l’insieme di molte persone, che hanno ruoli e competenze diverse. persone che si prendono ognuna la sua parte di responsabilità.
- nella scuola lavorano insegnanti che fanno questo lavoro per passione e vocazione.
- gli insegnati fanno il mestiere più difficile del mondo, dopo quello di genitori. ne sono consapevoli in modo attivo.
- gli insegnanti non si considerano mai arrivati. non smettono mai di aggiornarsi e formarsi, nemmeno i giorno prima della pensione.
- la famiglia non è un satellite estraneo alla scuola, ma un ingranaggio fondamentale di questo processo.
- i compiti a casa non sono “discriminatori”
- la valutazione serve a dare un valore al lavoro svolto.
- la scuola e gli insegnanti di tanto in tanto si fermano a riflettere sul percorso fatto, e non hanno timore di mettere in discussione i propri metodi quando serve.

ok, lo so. chiedo molto. ma occorre prefiggersi grandi obiettivi per raggiungere grandi risultati. e sono ben consapevole che nessun traguardo si raggiunge senza fatica e sacrifici. allora buon lavoro a tutti. perché  la scuola è di noi tutti e noi tutti siamo la scuola.

trovate gli altri post partecipanti cliccando QUI.


1 commento:

  1. Condivido appieno...
    Nel nido in cui lavoro cerchiamo di porre molta attenzione ad ogni punto che hai elencato purtroppo però solo raramente trovi una scuola dove due o più punti convivono...
    Più di una volta mi hanno chiesto come faccio a fare questo lavoro...la mia risposta è sempre la stessa: la passione e l'amore per i bambini.
    Personalmente, come educatrice, cerco di essere attenta a tutto: ai bambini con i loro diversi caratteri, ai genitori con le loro esigenze, a me stessa come educatrice in continua formazione...

    La scuola che sogniamo potrebbe esistere se ogni insegnante tenesse in considerazione tutto ciò di cui parli...ma il più delle volte per loro è solo e semplicemente un lavoro, niente di più!
    Ora che sono mamma penso che ogni insegnante dovrebbe comportarsi con i suoi alunni come vorrebbe che fosse fatto con i suoi figli.

    O Mamma mia quanto mi sono dilungata...basta basta..promesso!!

    Un bacio
    Manu

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lunga è la foglia, stretta è la via...
dite la vostra, che ho detto la mia!