continuiamo il nostro viaggio insieme a piccolalory alla scoperta dei diritti naturali di bimbi e bimbe, oggi nasini ben aperti… si parla di DIRITTO AGLI ODORI, ovvero a “a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura”.
{gli organi si senso sono il canale di comunicazione tra il mondo esterno e il nostro sistema nervoso, cioè la strada obbligata attraverso cui gli stimoli esterni vengono percepiti dal nostro cervello. il mondo si conosce attraverso i sensi (volutamente ho omesso il numero 5, perché la divisione in cinque sensi è un prodotto culturale tutt’altro che universale, ma questa è un’altra storia!)
tutto ciò che conosciamo lo conosciamo perché l’abbiamo “incontrato” con gli occhi, la bocca, le orecchie, la pelle, il naso. non c’è altro modo di percepire la realtà se non affidarsi agli organi di senso.
gli uomini hanno a disposizione differenti canali sensoriali. utilizzandoli tutti la conoscenza della realtà che ci sta intorno sarà senza dubbio più approfondita e variegata. ecco dunque l’importanza di educare all’uso di tutti i canali sensoriali a nostra disposizione e il diritto (dei bimbi ma non solo!) a sperimentare la realtà con tutto il corpo, naso compreso.
l’odorato riveste un ruolo fondamentale nella nostra vita quotidiana:
è il senso che ci accompagna dal primo all’ultimo giorno della nostra vita. quando un bambino viene al mondo, a differenza della vista, l’olfatto è già completamente sviluppato e consente al piccolo di avere un primo contatto del mondo che o circonda, l’odore della mamma, l’odore le latte, della propria culla…
l’olfatto è un senso che –difficilmente- possiamo escludere, se possiamo chiudere gli occhi davanti a immagini che non desideriamo vedere o metterci dei tappi nelle orecchie per evitare i rumori sgradevoli, non possiamo evitare di percepire gli odori, se non per i pochi secondi in cui riusciamo a trattenere il respiro!
inoltre l’olfatto ha un ruolo determinante nell’alimentazione, ciò che comunemente chiamiamo “gusto” dei cibi in realtà è percepito attraverso il naso, provate a tapparvi il naso mentre mangiate una succulenta fetta di salame o magari bevete un sorso di vino… non ne distinguerete il sapore!
gli odori sono una parte importante e imprescindibile della nostra quotidianità. il discorso sembrerebbe non fare una grinza, ma… c’è un ma!
nonostante, l’importanza che riveste nella vita di tutti i giorni, l’olfatto è un senso poco considerato nelle società occidentali (non è così in altre parte del mondo, anzi!)
già dal ‘700 il baricentro si è spostato sempre di più verso la vista e l’occhio si è guadagnato il predominio su naso, orecchie &co. l’olfatto è stato considerato (anche da un certo signor kant…) il senso che più ci avvicina alle bestie e per questo accantonato e maltrattato.
che la nostra società sia prettamente visiva è noto –e che gli inglesi dicano “i see” per dire “ho capito” la dice lunga!- tuttavia questa classifica dei sensi è stata dettata da fattori culturali, e infatti in molte parti del mondo sono l’olfatto e gli altri sensi ad avere un “posto d’onore” e la vista ad essere poco considerata.
ma torniamo ai nostri nasi… nasi anestetizzati e isolati dalla nostra mania di coprire gli odori, pulire e disinfettare.
i nasi –nostri e dei nostri bimbi- vanno (ri)educati agli odori: a godere di quelli conosciuti ma anche (e direi soprattutto) a sperimentare gli odori degli altri.
come per molti altri aspetti della nostra vita, ciò che abbiamo conosciuto e incontrato fin dall’infanzia ci appare “normale” tanto da passare inosservato, mentre ciò che è “diverso” desta subito la nostra attenzione. così, siamo talmente abituati a sentire gli odori che ci circondano quotidianamente da essere quasi insensibili ad essi, mentre siamo facilmente colpiti da odori sconosciuti e strani. il pericolo, in questi casi, è di etichettare qualcosa di sconosciuto come negativo e infatti i discorsi razzisti, in ogni luogo e in ogni tempo, si aggrappano agli odori per connotare negativamente un gruppo etnico (è stato fatto con gli ebrei, i neri, gli italiani in america e molti altri)
potrei continuare il discorso, ma –prima che vi addormentiate- è meglio che mi fermi qui. }
scusate, la divagazione. ma questo tema mi ha riportato ad argomenti studiati tempo fa e a cui sono particolarmente legata! mi sono lasciata prendere un po’ la mano, ma sono cose che mi stanno a cuore e che voglio mettere al primo posto nell’educazione di mia figlia.
spero di non avervi annoiati a morte… se qualche coraggioso volesse saperne di più, può leggere questo bel libro (click sulla foto per leggere la recensione!):
sì, ok. bella questa parentesi antropologica, ma… in pratica?!
in pratica possiamo educare i nostri bimbi a non bollare ogni odore inusuale come puzza, possiamo aiutarli a dare una sembianza agli odori nuovi {per esempio provando a cucinare con alcune spezie normalmente non utilizzate nella nostra cucina mediterranea. ad esempio il curry per me aveva un odore terrificante, ma vederlo e mangiarlo ha mitigato il mio giudizio ;-) }
e poi possiamo aiutarli a non lasciare che il loro naso si “addormenti”, con un bel gioco educativo: il memory olfattivo.
QUI trovate una versione casalinga.
QUI una versione acquistabile, mi sembra un’ottima idea per un regalo di natale!
alla prossima,
linda
Che bellissimi spunti, carissima Linda, un grazie di cuore e... di naso, alla maniera degli Eschimesi :-)!
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