CaT: il tempo della felicità...

"Panta rei - Tutto scorre" Varenna (Lc), 18 giugno 2011

Continua la Caccia al Tesoro di Mammafelice. Questa volta parliamo di tempo, il tempo per noi stesse. Ché se non abbiamo tempo per essere felici, come possiamo pretendere di esserlo?

Tralascio tutte le cose che faccio con la mia famiglia, sono tempo molto ben speso -ovviamente- talmente ben speso e importante che lo lascio "sottinteso".

Qui mi concentro sul tempo per me, quello che fa felice prevalentemente me stessa e per osmosi marito e figlia... quindi, in ordine sparso:

Io desidero il tempo di...

- oziare (del significato dell'ozio ne avevo già parlato qui)

- stare a letto fin quando la schiena dolente ti fa capire che in verticale staresti meglio che in orizzontale

- leggere di più

- fare sudoku e cruciverba (quelli con gli schemi tutti in bianco!)

- passare un pomeriggio in una libreria fornitissima o in una merceria, o entrambe. Magari con una carta di credito illimitata a disposizione (ma questa è un'altra storia!)

- guardarmi attorno con più attenzione, ad occhio nudo o da dietro l'obiettivo della macchina fotografica

- vedere posti nuovi

- starmene ad occhi chiusi ad ascoltare i suoni che mi circondano 

- fare quel che ho voglia, quando ho voglia

- far crescere questo blog, e -chissà- farne qualcosa più che un hobby

- idem come sopra, anche dare spazio alla mia creatività 

- fare una partita a risiko con gli amici

Trovo il tempo di...

- provare (e riprovare) a fare quel che non so fare: è il modo migliore per imparare cose nuove!

- guardare film scontatissimi il pomeriggio in televisione

- scrivere su questo blog

- creare

- cucinare e sperimentare ricette nuove, solo per la soddisfazione di sentirsi dire "che buono, l'hai fatto tu?"

- leggere libri e blog

- spegnere la sveglia e dormire "ancora solo 5 minuti"

- sentire le amiche

Confesso, quello del tempo non è un tasto dolente per me, anzi! Non ho problemi a mettere da parte le faccende se ho voglia/bisogno di tempo per me. La polvere non scappa, il nostro benessere (nel senso letterale di stare bene) sì. E se noi non stiamo bene, non siamo felici. E se noi non siamo felici, nessuno attorno a noi lo sarà. 

Per la cronaca, io ci ho provato a prenderla per sfinimento la polvere, ad aspettare che stufa di starsene lì sulle mensole decidesse di  andarsene, ma nulla. Non c'è verso, la polvere non si schioda. Da questo fatto due consapevolezze, due capisaldi della mia vita: 

primo, non affanniamoci, se non riusciamo a spolverare oggi potremo spolverare domani con la stessa "soddisfazione"; 

secondo, prima o poi (nel mio caso poi) ci toccherà proprio mettere mano allo straccio. Uff!  ;-)